Ebbene sì, oggi si celebra la Gentilezza.
Quella piccola attenzione che molto spesso dimentichiamo o sottovalutiamo. Questa giornata è stata diffusa dal: “Japan small kindness movement, istituito a Tokyo nel 1988”.
Successivamente, nel 1996 diffuso a poco a poco in tutto il mondo fino ad arrivare anche in Italia, a Parma, nel 2000. Promuovendo come slogan le parole del cantautore italiano, Claudio Baglioni, impegnato da tempo nel sociale. “La gentilezza è rivoluzionaria”.
Proprio così. RIVOLUZIONARIA.
Quelle paroline come:
Scusa, Permesso, Grazie, Come stai?, Hai mangiato?, Senti freddo?, Ti voglio bene, Vai piano, Prego, Hai bisogno di aiuto? Per favore, Buongiorno, Buonanotte, Ci sono.
Seguite dagli abbracci, dalla presenza, dai sorrisi. Queste cose, possono cambiare innegabilmente la nostra giornata.
Si, non solo la giornata delle persone alle quali dedichiamo queste premure ma soprattutto la nostra.
Essere gentili è uno stile di vita che dovremmo imparare a compiere ogni giorno. Quelle sane abitudini che migliorano la nostra esistenza e ci rendono davvero fieri di occupare un piccolo posticino all’interno di questo mondo.
Una piccola dose di gentilezza, questo è il monito che ne segue. Questa giornata serve a farci riflettere, a progredire nel bene.
Gentilezza non è solo un pensiero, è accettazione dell’altro, empatia, ostacolo alla negazione. Gentilezza è uscir fuori dall’individualismo, aprirsi agli altri impedendo arroganza e presunzione.
È sentirsi vicini, accompagnati da una sensibilità condivisa e mai alienata.
È accettare la diversità, abbracciarla, comprenderla, è non sentirsi soli e abbandonati. Gentilezza è tollerare le idee, anche se diverse, è approdare ed accogliere nuove prospettive e modus di pensiero differenti dai nostri.
Atti di gentilezza a casaccio.
Gesti, parole, azioni.
Accarezziamo il viso di chi vive nello sconforto, prendiamo per mano chi ha smarrito la strada, porgiamo un aiuto a chi è in difficoltà. Ricordiamo a chi si sente triste che è solo un momento, che la vita è bella. Regaliamo un libro, un sorriso, una parola di supporto. Specie in momenti come questi. Stiamo vicini col cuore, doniamo calore col pensiero a chi pensa di essere solo. Cediamo il nostro posto, quando possibile, dividiamo il nostro pranzo.
Non eludiamo la possibilità di poter fare la nostra buona parte. Siamo una piccola goccia, ma uniti, compatti, coesi, formiamo un oceano.
Facciamoci aiutare dai bambini, osserviamoli con attenzione, innalziamoci al loro livello. Diveniamo portatori sani di Gentilezza.
Almeno tre volte al giorno. Tre parole, tre gesti, mille sorrisi. Questo è il nostro compito. Questo è quello che dobbiamo insegnare ai nostri figli, nipoti, fratelli.
Bene, li annoteremo su di un quaderno che chiameremo: “Almanacco della Gentilezza.”
Ogni giorno, tutti i giorni.
Ed in questa giornata ci impegneremo a fare il doppio.
La Gentilezza illustrata dai bambini
G.C.