Si accendono all’improvviso i riflettori sul carcere di Corigliano Rossano. L’attenzione in questi giorni è tutta per l’arrivo, avvenuto ieri, di Cesare Battisti, che entra a far parte degli ospiti dell’Istituto di pena di Contrada Ciminata Greco.
Battisti sarà ristretto nella sezione AS2, dove già si trovano 18 detenuti accusati e condannati per terrorismo islamico. Per Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci , segretario nazionale, da un lato da leggersi come «una scelta adeguata», soprattutto per il contesto detentivo. Ma restano i problemi irrisolti del carcere rossanese: il personale in pianta organica è di 135 uomini ma ne ha assegnati solo 126, mentre quello effettivamente amministrati sono 123. Di questi bisogna ancora toglierne circa 10 che sono in convalescenza per problemi di salute e prossimi al pensionamento.
Inoltre, considerata l’importanza dell’istituto, è necessario che ci sia un dirigente in pianta stabile, poiché come è noto il carcere è sprovvisto di un direttore fisso in sede ormai da quasi due anni.
Altro grave problema è costituito dall’ingresso e dal possesso illegittimo dei telefoni cellulari. Sempre ad agosto il personale di polizia penitenziaria aveva sventato l’ingresso di un cellulare nascosto in un barattolo per la crema delle mani.