A Reggio Calabria sono gli ultimi giorni di campagna elettorale. Il clima diventa sempre più incandescente tanto che il pacato candidato a sindaco del centrodestra sguaina la sciabola per attaccare Falcomatà e il Pd, colpevoli di avere organizzato in piazza Duomo «una messa in scena».
«Il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà e il Pd – accusa Minicuci – parlano di nuova fase, rinnovamento, di ricostruire Reggio. Ma è un remake del film andato in scena nel 2014. Sei anni fa i reggini ascoltavano promesse di “svolte”, “nuove primavere” e rivoluzioni per Reggio. I cittadini ci hanno democraticamente creduto e alle urne hanno premiato Falcomatà. Oggi appare imbarazzante che il Pd e Falcomatà ripetano esattamente le stesse cose dopo un percorso amministrativo disastroso e lungo sei anni. Falcomatà, dunque, vuole essere alternativo a sè stesso. Chiedere oggi, nel 2020, la fiducia e ribadire gli stessi concetti del 2014 offende l’intelligenza dei reggini. Perché si rischia di far credere che in politica sia possibile dire tutto e il contrario di tutto, non mantenere alcuna promessa, ridurre in macerie una città, e ripresentarsi candidamente, come se nulla fosse, a ripetere lo stesso ritornello».