Negli ambienti parlamentari era conosciuta come la “pasionaria” azzurra. Jole Santelli, la Governatrice della Calabria morta la notte scorsa nella sua abitazione, aveva alle spalle una lunga militanza con Forza Italia, partito nel quale era entrata nel 1994, rimanendo sempre fedele allo schieramento di Silvio Berlusconi, a cui era legata da un forte rapporto personale. E proprio per Forza Italia, alla guida della coalizione di centrodestra, nel gennaio scorso aveva centrato un risultato storico: essere la prima donna presidente della Regione in Calabria. Una candidatura proposta direttamente da Berlusconi ed alla quale non disse di no. Anche il tumore, che stava combattendo da anni, non le fu da ostacolo ad accettare un impegno che poi, per via della pandemia di Covid, si è rivelato ancora più gravoso del previsto.
“Non ho mai nascosto la mia malattia, qui tutti sanno, sono in cura al reparto di oncologia di Paola, non voglio neanche però che essa mi perseguiti” disse all’epoca. E questa sua determinazione fu premiata con l’elezione, festeggiata con una tarantella ballata. Al momento di candidarsi, Jole Santelli era alla quinta legislatura in Parlamento. Nel corso della sua carriera ha ricoperto l’incarico di sottosegretario alla Giustizia dal 2001 al 2006 nel secondo e terzo governo Berlusconi, e poi quello di sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali (da maggio a dicembre 2013) nel governo Letta. Da cinque anni, su nomina diretta del leader Silvio Berlusconi, era la coordinatrice di Forza Italia in Calabria.
Dal 28 giugno 2016, fino alle dimissioni del 9 dicembre 2019, quando si iniziò parlare della sua candidatura alla guida della Regione, era stata vicesindaco e assessore alla cultura al comune di Cosenza affiancando il sindaco Mario Occhiuto, la cui candidatura era stata bloccata per un veto posto dalla Lega. Laureata in giurisprudenza, con specializzazione in Diritto e Procedura penale all’Università di Roma La Sapienza, Jole Santelli era nata a Cosenza il 28 dicembre 1968.
Il suo esordio in politica risale al 1994 con l’ingresso in Forza Italia. Nel 1996 iniziò a collaborare con l’ufficio legislativo del partito. Eletta per la prima volta nel 2001, prima di essere eletta presidente della Regione rivestiva l’incarico di vice presidente della Commissione parlamentare antimafia.