‘Ndrangheta: narcotraffico, 11 arresti tra Calabria e Toscana

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Cosche del Vibonese attive nello spaccio in provincia di Firenze

VIBO VALENTIA, 18 GIU – Un’operazione è stata condotta dai carabinieri dei comandi provinciali di Vibo Valentia e Firenze, in collaborazione con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e con i reparti competenti per territorio, per l’esecuzione di 11 arresti e 7 divieti di dimora a Vibo, nel Fiorentino e in altre città. I provvedimenti sono stati emessi dal gip, su richiesta della Dda di Catanzaro, a carico di persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Le attività hanno coinvolto oltre 60 persone, tutte indagate. L’operazione nasce da approfondimenti investigativi scaturiti dalla maxi inchiesta “Rinascita Scott”. Grazie al coordinamento con la Dda e con il nucleo investigativo di Firenze, è stato ricostruito il quadro dei traffici di cocaina, marijuana e hashish che lega trasversalmente tutte le cosche del Vibonese e che vede particolarmente attive persone legate alla Locale di Zungri, in grado di arrivare fino a piazze di spaccio in Toscana, Sicilia, Piemonte e altre province calabresi come Cosenza.

Si tratta, secondo gli investigatori, di un cartello dedito al traffico di droga che si approvvigionava attraverso canali riconducibili al Brasile e all’Albania. Secondo l’accusa, nel canale brasiliano ditte di import-export di marmi, niobio e manganese avrebbero consentito di nascondere il traffico di cocaina, mentre per l’Albania i carichi di marijuana e hashish venivano fatti arrivare al porto di Bari tramite una rete relazionale costruita dai vibonesi con un gruppo di albanesi che vivono in Toscana. Il cartello della droga, operando per conto delle Locali di ‘ndrangheta vibonesi, si avvaleva di broker specializzati con “garanzie” in termini di “affidabilità” criminale nei confronti dei produttori. Erano loro che, nei Paesi esteri, contrattavano i prezzi dei carichi per poi occuparsi direttamente dell’approvvigionamento. Una volta arrivato in Italia, il carico veniva gestito e smistato dal cartello, che usava la propria rete nazionale per lo smistamento alle piazze di spaccio e la successiva vendita al dettaglio.

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