Da 0-2 a 4-2, rimonta rossonera in 6′, Sarri resta a +7 sulla Lazio
La Juventus aveva le mani sullo scudetto ma in sei minuti il Milan ha cambiato la storia della serata, facendo un grande favore alla Lazio. Dopo un primo tempo a tratti soporifero, la squadra di Sarri a inizio ripresa ha piazzato un doppio colpo con Rabiot e Cristiano Ronaldo, che però non ha steso i rossoneri, capaci di trasformare tre azioni di fila in altrettanti gol, con Ibrahimovic su rigore, Kessie e Leao, per poi chiudere il 4-2 con Rebic. Così, mentre il Milan per una notte scavalca Roma e Napoli al quinto posto, i bianconeri a San Siro si sono passati da +10 a +7 sulla Lazio, che poco prima aveva perso a Lecce e ora ha sette giornate per la complicatissima rimonta, incluso lo scontro diretto del 20 luglio. Sarri alla fine ha di che arrabbiarsi con i suoi, che hanno considerato la pratica chiusa troppo presto, incassando la quarta sconfitta in campionato.
Per Pioli, invece, è un’altra serata indimenticabile, una delle ultime della sua avventura rossonera, destinata a chiudersi fra meno di un mese. Vuole chiudere portando in Europa League una che ha dimostrato di avere in mano (audace la partenza con il 4-2-4), di saper trasformare con i cambi, e di sapere isolare dall’ennesima rivoluzione in arrivo a Milanello. A fine stagione verrà sostituito con Rangnick, maniaco del lavoro e dell’organizzazione che freme per mettersi all’opera e potrebbe iniziare a farlo dall’estero prima di agosto. Intanto il suo probabile vice è l’austriaco Schopp, che come lui parla tedesco, ma conosce l’italiano e la Serie A, dove ha giocato con il Brescia.
Nel nuovo Milan potrebbe non esserci più spazio per Maldini. “Non lo so”, ha tagliato corto il dt (ruolo destinato al plenipotenziario Rangnick), ammettendo che con l’ad Gazidis parla ma “molto spesso non ci sono situazioni definitive, si tende ad aspettare la fine della stagione”. Ad agosto finirà con ogni probabilità la storia rossonera di Ibrahimovic, che intanto si è goduto la sua ultima grande sfida italiana: in campo poco più di un’ora, ha fatto a sportellate con Bonucci e Rugani (per la prima volta titolare dopo oltre quattro mesi in cui ha dovuto anche fare i conti con il coronavirus), al 17′ della ripresa ha riaperto la partita su rigore (assegnato da Guida dopo aver rivisto al video il tocco di mano di Bonucci). Poi dalla panchina si è gustato la rimonta, in una sfida di sguardi con Ronaldo degna di una delle colonne sonore firmate da Ennio Morricone, omaggiato all’inizio della partita con la musica di ‘C’era una volta in America’. Il portoghese poco prima (8′) aveva fulminato Donnarumma, approfittando di un gran lancio di Cuadrado e di un pasticcio di Kjaer e Romagnoli. Sembrava il colpo del ko, dopo l’1-0 capolavoro di Rabiot, una percussione di 70 metri conclusa con un mancino velenoso. Invece il Milan ha trovato lucidità e energie per ribaltare la partita, mentre la difesa della Juventus ha avuto un black out. Dopo il rigore di Ibrahimovic, sono arrivati il pareggio di Kessie (21′), il gol in contropiede di Leao (22′, decisiva la deviazione di Rugani) e infine il poker di Rebic.